Secondo il Global Music Report dell’IFPI il mercato mondiale della musica registrata, è cresciuto del 7,4% nel 2020. Questa crescita è dovuta allo streaming, in particolare agli abbonamenti a pagamento. La pandemia ha colpito il settore ma ha accelerato la smaterializzazione della fruizione musicale.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scorso 6 agosto il decreto che recepisce la 𝐃𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐂𝐨𝐩𝐲𝐫𝐢𝐠𝐡𝐭. Il Governo ha però dimenticato gli artisti della musica, omettendo di attuare le tutele indicate nella direttiva, come l’equo compenso in favore degli artisti per gli utilizzi della loro musica da parte delle piattaforme on demand.

ItaliaOggi ha approfondito l’argomento in un articolo a firma di Antonio Ranalli, intervistando alcuni professionisti, tra questi anche il nostro founding partner Pietro Montella.

L’avvocato Pietro Montella sostiene: «Sicuramente nel panorama tecnologico attuale gli Nft (non­-fungible token) rappresentano una soluzione interessante, benché perfettibile, al fine di tutelare il diritto d’autore nell’era della musica digitale in ragione della loro capacità di fornire prove di autenticità e proprietà delle tracce degli autori.»

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