In Italia sempre meno studenti si iscrivono alla facoltà di giurisprudenza: secondo le stime in 10 anni, gli iscritti sono diminuiti del 32%, mentre i laureati del 4,5%. Eppure, secondo Unioncamere, si prevede che le lauree in indirizzi giuridico e politico sociale richiederanno dalle 39.400 alle 39.900 unità fino al 2025.

In questo scenario in cui è diventato sempre più complesso trovare e selezionare giovani professionisti, Italia Oggi, in un articolo a firma del giornalista Antonio Ranalli, ha raccolto i punti di vista di alcuni professionisti degli studi legali italiani per conoscere le iniziative adottate per attirare i talenti più promettenti.

Tra i professionisti intervistati sul tema, anche il nostro founding partner Pietro Montella.

Gli avvocati oggi devono possedere un insieme di competenze trasversali che vadano oltre la mera conoscenza giuridica. Da un lato, è essenziale che abbiano solide basi e una comprensione aggiornata del diritto, in modo da affrontare le sfide sempre più complesse. – ha affermato l’avv. Montella – Dall’altro, devono sviluppare una visione innovativa e acquisire una conoscenza approfondita delle tecnologie emergenti, tra cui l’intelligenza artificiale, la blockchain e l’analisi dei big data. Inoltre, è fondamentale possedere competenze in compliance digitale, soprattutto in relazione alle normative sulla protezione dei dati e la sicurezza informatica.

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